I MECCANISMI DELLA PERDITA DI PESO
Chiunque sia stato a dieta l’ha sperimentato: i primi chili se ne vanno velocemente, poi tutto si rallenta anche se continuiamo a mantenere il regime dietetico prescritto. Questo è dovuto alla mobilizzazione dei diversi tessuti interessati al dimagrimento; nella fase iniziale (nei primi 20 giorni) la perdita di peso è dovuta alla mobilizzazione e utilizzazione dei grassi, del tessuto muscolare e dell’acqua. Più è intensa la restrizione dietetica più che l’acqua viene persa. Dopo circa 20 giorni dall’inizio, la perdita di muscolo el’ acqua rallenta per poi tornare ad aumentare, aumentando contemporaneamente anche il peso corporeo. Questa è la temuta fase “plateau” durante la quale è anche possibile aumentare di peso nonostante la prosecuzione della dieta poiché il tessuto muscolare (che cresce) pesa più del tessuto adiposo (grasso) che diminuisce.
E’ importante in questa fase non farsi prendere dallo sconforto e proseguire. Il motivo per cui si raccomanda sempre un lento dimagrimento è che così si evitano le eccessive perdite di acqua e di muscolo, perdite che poi, ricordiamolo, saranno recuperate più tardi.
Per impedire lo scoramento che accompagna la fase di plateau, si consiglia di non salire spesso sulla bilancia e attribuire, invece, importanza alle circonferenze che, in ambulatorio vengono prese dal dietista, e che sono evidenti al paziente quando indossa capi di abbigliamento in cui prima non entrava o che stavano stretti.
Da studi recenti, sembra che il nostro corpo sia dotato di un dispositivo di controllo che gli fa accettare di buon grado solo i cali ponderali corrispondenti al 5-10% del peso corporeo.
L’organismo rifiuta una riduzione calorica che superi le 500 calorie giornaliere. Ogni volta che questo livello è superato, il nostro corpo entra in uno stato di allarme nei confronti di quella che esso percepisce come una situazione di emergenza da digiuno.
L’aumentata produzione di adrenalina e le altre reazioni indotte dallo stress possono provocare debolezza, nausea e capogiri.
Quando si manifestano questi sintomi significa che la riduzione calorica è stata troppo drastica.
Le diete ” yo-yo” sono dannose per la salute, e rendono i tentativi di dimagrimento successivi sempre più difficili. L’enzima responsabile del controllo dei depositi di grasso (la lipoprotein-lipasi o LPL), che si trova sulla superficie del tessuto adiposo, è dotata di memoria.
La LPL di chi si mette a dieta per la prima volta è “ignorante” ma, quando smette di ricevere il quantitativo di grasso cui è abituata, capisce che deve essere presente in maggiore quantità per riuscire a legare e conservare meglio il grasso. Iniziando e terminando più volte una dieta non si fa altro che allenare la LPL a conservare il grasso in modo più rapido ed efficiente.
Per contrastare questo processo è necessario dimagrire lentamente, garantendo sempre un minimo di cibo ogni 2-3 ore circa, in modo da “ingannare la LPL .
Non fidatevi delle diete che promettono risultati strabilianti in poco tempo. Non funzionano. La miglior virtù di chi vuole veramente dimagrire è la pazienza. Se non possedete questa virtù forse è meglio non iniziare ora.